Carlo Ancellotti, il tecnico che ha vinto tutto, sarà il nuovo ct del Brasile dal 2024

Carlo Ancellotti è stato ufficialmente nominato nuovo allenatore della nazionale brasiliana di calcio, a partire dal 2024. L’ex tecnico del Real Madrid, del Bayern Monaco e dell’Everton ha firmato un contratto di quattro anni con la federazione brasiliana, con l’obiettivo di riportare il Brasile al vertice del calcio mondiale.

Ancellotti, che ha vinto quattro Champions League da allenatore e due da giocatore, ha dichiarato di essere onorato e felice di accettare questa sfida. “Il Brasile è una nazione che ha una storia incredibile nel calcio, con grandi campioni e tifosi appassionati. Sono consapevole della responsabilità e della pressione che comporta questo ruolo, ma sono anche motivato e fiducioso di poter fare bene. Ho sempre ammirato il calcio brasiliano, la sua creatività, il suo stile, la sua gioia. Voglio trasmettere questi valori ai miei giocatori e farli divertire sul campo”, ha detto Ancellotti in conferenza stampa.

Il presidente della federazione brasiliana, Ednando Rodrigues, ha espresso la sua soddisfazione per la scelta di Ancellotti, definendolo uno dei migliori allenatori al mondo. “Siamo orgogliosi di avere Carlo Ancellotti alla guida della nostra nazionale. È un allenatore che ha dimostrato di saper vincere ovunque sia andato, con esperienza, competenza e carisma. Siamo sicuri che saprà valorizzare il talento dei nostri giocatori e portarci a conquistare i trofei che ci spettano”, ha affermato Rodrigues

Ancellotti prenderà il posto di Tite, che lascerà la panchina del Brasile dopo i Mondiali del 2022 in Qatar. Il tecnico italiano avrà quindi il tempo di preparare la sua squadra per le qualificazioni al Mondiale del 2026, che si svolgeranno tra il 2023 e il 2025. Il suo primo obiettivo sarà quello di qualificarsi per la Coppa America del 2024, che si terrà negli Stati Uniti.

Ancellotti avrà a disposizione una rosa di giocatori di altissimo livello, tra cui spiccano Neymar, Gabriel Jesus, Vinicius Junior, Casemiro e Alisson. Il suo compito sarà quello di creare un gruppo unito e competitivo, capace di esprimere un calcio spettacolare e vincente. Il sogno di tutti i brasiliani è quello di rivedere il loro paese alzare la Coppa del Mondo, come ha fatto l’ultima volta nel 2002. Con Ancellotti alla guida, questo sogno potrebbe diventare realtà.

La storia di Joseph Lister: il progresso della medicina nel XIX secolo, il genio nella prevenzione delle Infezioni

La storia di Joseph Lister è una narrazione affascinante che ci porta indietro nel XIX secolo, in un’epoca in cui l’igiene chirurgica era ancora agli albori e la setticemia rappresentava una minaccia costante per i pazienti.

Lister, un giovane chirurgo britannico, si trovò immerso in un’incalzante ricerca per trovare un modo per prevenire le infezioni postoperatorie e combattere la setticemia. Ispirato dalle scoperte di Louis Pasteur sulla teoria dei germi, Lister si concentrò sulla sterilizzazione degli strumenti chirurgici e sulla pulizia delle ferite.

Dopo molte sperimentazioni, Lister giunse alla conclusione che l’utilizzo di acido fenico, noto anche come fenolo, poteva avere un effetto antibatterico sulle ferite e sugli strumenti chirurgici. Questa pratica, chiamata “antisepsi di Lister”, si basava sulla riduzione del numero di batteri presenti nell’ambiente chirurgico per prevenire le infezioni.

Anche se inizialmente i colleghi di Lister si mostrarono scettici nei confronti delle sue teorie e dei suoi metodi, i risultati ottenuti dimostrarono l’efficacia dell’antisepsi nella riduzione delle infezioni postoperatorie. Con il passare del tempo, i suoi metodi divennero sempre più accettati e diffusi in tutto il mondo medico.

Grazie alle sue scoperte e alla sua determinazione, Joseph Lister riuscì a ridurre significativamente il rischio di setticemia e altre complicazioni infettive durante le procedure chirurgiche. La sua ricerca contribuì in modo significativo all’evoluzione dell’igiene medica e rese le sale operatorie luoghi più sicuri per i pazienti.

La storia di Joseph Lister ci ricorda l’importanza di perseguire l’innovazione e la ricerca scientifica per migliorare la pratica medica. Le sue scoperte hanno salvato innumerevoli vite e hanno posto le basi per l’igiene chirurgica moderna che oggi conosciamo e apprezziamo.

Il potere nascosto dell’effetto priming nel commercio: come le aziende influenzano le tue scelte

L’effetto priming è un fenomeno psicologico che consiste nell’influenzare la percezione, il giudizio o il comportamento di una persona a partire da uno stimolo precedente, detto prime. Il prime può essere una parola, un’immagine, un suono, un odore o qualsiasi altro elemento che attivi una certa associazione mentale nella persona esposta.

Nel marketing, l’effetto priming può essere usato per orientare le scelte dei consumatori verso un determinato prodotto, servizio o marca, sfruttando le associazioni positive o negative che il prime evoca. Ad esempio, se si vuole vendere una bevanda rinfrescante, si può usare come prime un’immagine di una spiaggia soleggiata, che richiami il desiderio di dissetarsi.

Esistono diverse tipologie di effetto priming, a seconda della natura del prime e della sua relazione con lo stimolo successivo. Tra le più comuni, possiamo distinguere:

  • Priming semantico: si basa sull’attivazione di concetti correlati tra loro nel significato. Ad esempio, se si legge la parola “gatto”, si sarà più veloci a riconoscere la parola “topo” rispetto a una parola non correlata come “tavolo”.
  • Priming percettivo: si basa sull’attivazione di schemi visivi o auditivi simili tra loro nella forma. Ad esempio, se si vede una figura geometrica come un cerchio, si sarà più veloci a riconoscere un oggetto circolare come una ruota rispetto a un oggetto diverso come una scatola.
  • Priming affettivo: si basa sull’attivazione di emozioni o stati d’animo congruenti tra loro. Ad esempio, se si ascolta una musica allegra, si sarà più propensi a valutare positivamente uno stimolo successivo rispetto a se si ascolta una musica triste.
  • Priming comportamentale: si basa sull’attivazione di azioni o atteggiamenti coerenti tra loro. Ad esempio, se si osserva una persona che sorride, si sarà più inclini a sorridere anche noi rispetto a se si osserva una persona che fa una smorfia.

L’effetto priming è un potente strumento di persuasione e comunicazione, ma va usato con cautela e responsabilità. Infatti, il priming può anche avere effetti negativi o indesiderati, se il prime è in contrasto con i valori, le aspettative o le preferenze della persona esposta. Inoltre, il priming può essere considerato una forma di manipolazione subliminale, se non viene reso esplicito o consapevole al destinatario. Per questo motivo, è importante usare il priming in modo etico e trasparente, rispettando la libertà e l’autonomia dei consumatori.

Foto: Ennie Horvath