Rolling Stones: come si sono conosciuti Mick Jagger e Keith Richards?

di Sergio Amodei

Nel vasto panorama della musica rock, poche band possono vantare una storia così ricca e duratura quanto i Rolling Stones. Il loro impatto sulla musica e sulla cultura pop è stato incommensurabile, e gran parte di questo successo può essere attribuito all’incredibile connessione tra i loro membri fondatori, Mick Jagger e Keith Richards. Ma come è iniziata questa epica collaborazione?

I Primi Anni

Mick Jagger e Keith Richards si sono incontrati per la prima volta all’età di quattro anni, quando entrambi erano studenti. Questo incontro avvenne nelle aule di una scuola primaria nella città natale di entrambi, Dartford, nel Kent, Inghilterra. Mentre la loro amicizia iniziò nella tenera età della scuola elementare, la loro connessione crebbe con il tempo.

La Passione per la Musica

Entrambi i giovani mostravano un interesse precoce per la musica. Keith Richards imparò a suonare la chitarra molto presto, e la sua passione per lo strumento cresceva ogni giorno. Mick Jagger, d’altra parte, era noto per la sua voce unica e potente fin dalla giovane età. La loro comune passione per la musica li portò a condividere idee e canzoni, anche se inizialmente come un semplice passatempo.

La Formazione dei Rolling Stones

Mentre crescevano, Mick e Keith iniziarono a frequentare insieme la scuola Dartford Maypole e, alla fine, a formare una band chiamata “Little Boy Blue and the Blue Boys“. Questo è stato il primo passo concreto verso la formazione di ciò che sarebbe diventato il leggendario gruppo dei Rolling Stones. La loro passione comune per il blues americano li unì ancora di più e li ispirò a iniziare a scrivere canzoni originali.

La Leggendaria Partnership

La loro partnership musicale non solo ha dato origine ai Rolling Stones, ma ha anche prodotto alcune delle canzoni più iconiche nella storia della musica. Brani come “Satisfaction“, “Paint It Black” e “Angie” sono solo alcuni esempi del loro straordinario lavoro insieme. La chimica tra Mick Jagger e Keith Richards sul palco è sempre stata palpabile, e questa sinergia ha contribuito in modo significativo al successo della band.

L’Eredità dei Rolling Stones

Oggi, dopo decenni di tour e registrazioni, i Rolling Stones rimangono una delle band rock più influenti e amate al mondo. La loro storia è un testamento alla forza dell’amicizia e della collaborazione. Mick Jagger e Keith Richards, due giovani che si sono incontrati in una piccola scuola inglese, hanno contribuito a plasmare la storia del Rock.

Le cinture di sicurezza posteriori sono obbligatorie?

di Sergio Amodei

Le cinture di sicurezza posteriori sono obbligatorie? Questa è una domanda che molti automobilisti si pongono, soprattutto quando viaggiano con bambini o passeggeri. La risposta è sì, le cinture di sicurezza posteriori sono obbligatorie per legge in Italia e in tutta l’Unione Europea. Ma perché sono così importanti? E quali sono le sanzioni per chi non le usa?

Le cinture di sicurezza posteriori sono un dispositivo di sicurezza passiva che riduce il rischio di lesioni gravi o mortali in caso di incidente stradale. Le cinture di sicurezza posteriori impediscono ai passeggeri di essere sbalzati fuori dal veicolo o di colpire con violenza il sedile anteriore, il cruscotto, il parabrezza o altri oggetti.

Secondo uno studio dell’Unione Europea, l’uso delle cinture di sicurezza posteriori può ridurre del 25% il rischio di morte e del 45% il rischio di lesioni gravi per i passeggeri posteriori. Inoltre, l’uso delle cinture di sicurezza posteriori può proteggere anche i passeggeri anteriori, riducendo del 15% il rischio di morte e del 20% il rischio di lesioni gravi per loro.

La legge italiana prevede che tutti i passeggeri debbano indossare le cinture di sicurezza, sia anteriori che posteriori, quando il veicolo è in movimento. L’obbligo vale anche per i bambini, che devono essere trasportati con appositi sistemi di ritenuta omologati in base all’età, al peso e all’altezza. Chi non rispetta l’obbligo delle cinture di sicurezza posteriori rischia una multa da 84 a 335 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. In caso di recidiva nel biennio, la sanzione può arrivare fino alla sospensione della patente da uno a tre mesi.

Come si può vedere, le cinture di sicurezza posteriori sono obbligatorie non solo per legge, ma anche per buon senso. Indossare le cinture di sicurezza posteriori significa salvare la propria vita e quella degli altri. Non dimenticatevi mai di allacciarle prima di partire e fate in modo che anche i vostri passeggeri lo facciano. La sicurezza stradale è una responsabilità di tutti.

Foto: Sergio Amodei