Equinozio d’autunno 2023: perché quest’anno cade il 23 settembre e cosa significa per la natura e per noi

di Sergio Amodei

L’autunno è una stagione magica, ricca di colori, profumi e sensazioni. Ma quando inizia esattamente? E perché cambia ogni anno la data del suo inizio? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, spiegando il fenomeno dell’equinozio d’autunno e il suo significato per la natura e per noi.

Cos’è l’equinozio d’autunno

L’equinozio d’autunno è il momento in cui il Sole si trova esattamente sopra l’equatore terrestre, cioè la linea immaginaria che divide il pianeta in due emisferi: quello settentrionale e quello meridionale. In questo istante, il giorno e la notte hanno la stessa durata in tutto il mondo, circa 12 ore ciascuno. Il termine equinozio deriva dal latino aequinoctium, che significa “notte uguale”.

L’equinozio d’autunno segna l’inizio della stagione autunnale nell’emisfero settentrionale, dove viviamo noi, e l’inizio della stagione primaverile nell’emisfero meridionale. Al contrario, l’equinozio di primavera, che cade a marzo, segna l’inizio della primavera nel nostro emisfero e dell’autunno in quello opposto.

Quando cade l’equinozio d’autunno

L’equinozio d’autunno non ha una data fissa nel calendario, ma varia di anno in anno tra il 21 e il 24 settembre. Questo dipende dal fatto che l’anno solare, cioè il tempo che la Terra impiega a fare un giro completo intorno al Sole, non coincide esattamente con l’anno civile, cioè quello che usiamo noi per misurare il tempo. L’anno solare dura infatti circa 365 giorni e 6 ore, mentre l’anno civile ha 365 giorni nei normali anni e 366 giorni negli anni bisestili. Questa differenza fa sì che le stagioni si spostino leggermente di anno in anno.

Quest’anno, l’equinozio d’autunno cadrà sabato 23 settembre alle ore 8:49 in Italia. Questo significa che da quel momento in poi le giornate si accorceranno sempre di più fino al solstizio d’inverno, che segnerà il giorno più corto dell’anno.

Cosa significa l’equinozio d’autunno per la natura e per noi

L’equinozio d’autunno è un momento importante per la natura, perché segna il passaggio da una stagione calda e luminosa a una stagione fresca e buia. Le piante si preparano al riposo invernale, perdendo le foglie e i fiori e accumulando le sostanze nutritive nelle radici. Gli animali si adattano al cambiamento climatico, migrando verso zone più calde o entrando in letargo. Anche noi umani sentiamo gli effetti dell’equinozio d’autunno sul nostro umore e sul nostro organismo. Alcune persone possono soffrire di malinconia o di depressione stagionale, causata dalla riduzione della luce solare e dalla caduta dei livelli di serotonina, l’ormone del buonumore. Altre persone invece possono apprezzare la bellezza dell’autunno, i suoi colori caldi, i suoi frutti abbondanti, le sue feste tradizionali.

L’equinozio d’autunno è anche un momento simbolico per molte culture e religioni, che lo celebrano con riti e cerimonie legati al ciclo della vita e della morte, al ringraziamento per i raccolti, alla preparazione per il nuovo anno. Per esempio, nella tradizione celtica si festeggia Mabon, il dio della vegetazione e dei raccolti; nella tradizione greca si ricorda il mito di Persefone, la dea che trascorre sei mesi negli inferi e sei mesi sulla terra; nella tradizione ebraica si celebra Rosh Hashanah, il capodanno ebraico; nella tradizione cinese si osserva la Festa della Luna.

L’equinozio d’autunno è quindi un’occasione per riflettere sul nostro rapporto con la natura, con il tempo e con noi stessi, e per accogliere con serenità e curiosità la nuova stagione che ci aspetta.

Foto: Sergio Amodei

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