Realizza i tuoi obiettivi: l’importanza di investire in se stessi

di Sergio Amodei

Investire su se stessi è una delle migliori decisioni che si possano prendere nella vita. Si tratta di dedicare tempo, energia e risorse al proprio sviluppo personale e professionale, con l’obiettivo di migliorare le proprie competenze, conoscenze, abilità e potenzialità.

Perché investire in se stessi? Perché è il modo più efficace per raggiungere i propri sogni, realizzare i propri progetti, aumentare la propria autostima e soddisfazione. Investire in se stessi significa anche avere una visione a lungo termine, essere proattivi e responsabili della propria vita, non lasciarsi condizionare dalle circostanze o dalle opinioni altrui.

Come investire in se stessi? Ci sono molti modi per farlo, a seconda dei propri interessi, obiettivi e bisogni. Alcuni esempi sono:

  • Leggere libri, articoli, blog, riviste che trattano di argomenti che ci appassionano o che vogliamo approfondire.
  • Seguire corsi, webinar, podcast, video, workshop che ci insegnano nuove competenze o ci aggiornano su quelle che già abbiamo.
  • Partecipare a eventi, conferenze, seminari, networking che ci permettono di conoscere persone che condividono le nostre passioni o che possono aiutarci a crescere.
  • Fare coaching, mentoring, consulenza con esperti che ci guidano nel nostro percorso di crescita personale e professionale.
  • Praticare hobby, sport, attività creative che ci fanno stare bene, ci rilassano e ci stimolano.
  • Prendersi cura della propria salute fisica e mentale, seguendo una dieta equilibrata, facendo esercizio fisico, meditando, dormendo bene.
  • Viaggiare, esplorare, scoprire nuove culture, lingue, realtà che ci arricchiscono e ci aprono la mente.

Investire in se stessi richiede impegno, costanza e volontà. Ma i benefici sono enormi e duraturi. Non si tratta di essere egoisti o narcisisti, ma di valorizzare il proprio potenziale e di contribuire al mondo con il proprio talento. Investire in se stessi è il miglior investimento che si possa fare.

Foto: Ketut Subiyanto

Cos’è il “peer to peer lending”?

di Sergio Amodei

Il p2p lending ovvero peer to peer lending è una forma di finanziamento tra privati che si basa sull’uso di piattaforme online che mettono in contatto chi ha bisogno di denaro con chi vuole investire. Si tratta di un’alternativa ai canali tradizionali di credito, come le banche o le società finanziarie, che spesso applicano costi e tassi elevati. Il p2p lending offre vantaggi sia ai prestatori che ai richiedenti, come la velocità, la convenienza, la trasparenza e la possibilità di diversificare il rischio.

Il funzionamento del p2p lending è semplice: il richiedente presenta la sua domanda di prestito sulla piattaforma, indicando l’importo, la durata e la finalità. La piattaforma valuta la sua affidabilità creditizia, assegnandogli un punteggio e un tasso d’interesse. Il prestatore può scegliere a chi prestare il suo denaro, in base al profilo del richiedente e al rendimento atteso. Il prestito viene erogato quando si raggiunge il 100% del finanziamento richiesto, grazie al contributo di più prestatori. La piattaforma si occupa di gestire le rate mensili, trattenendo una commissione per il suo servizio.

Il p2p lending è una realtà consolidata in molti paesi, come il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Cina e l’India. In Italia, il fenomeno è in crescita, grazie anche alla regolamentazione introdotta dalla Banca d’Italia nel 2016, che ha definito il social lending come uno strumento che non costituisce raccolta di risparmio tra il pubblico. Attualmente, esistono diverse piattaforme di p2p lending in Italia, che offrono soluzioni diverse per i vari tipi di prestito: personale, aziendale, immobiliare, ecc.

Il p2p lending è una forma di finanziamento innovativa e vantaggiosa, ma non priva di rischi. Il principale è quello di insolvenza del debitore, che può comportare la perdita totale o parziale del capitale investito. Per ridurre questo rischio, è consigliabile diversificare il proprio portafoglio, prestando piccole somme a più richiedenti con diversi profili di rischio. Inoltre, alcune piattaforme offrono dei fondi di garanzia o delle assicurazioni che coprono in parte o in tutto il credito in caso di mancato pagamento.

Foto: Karolina Grabowska