In viaggio tra i sapori della Spagna: l’arte culinaria della gustosa paella

di Sergio Amodei

Carissimi lettori, oggi vi porterò in un emozionante viaggio attraverso le delizie della cucina spagnola. Nel panorama culinario ispanico, poche prelibatezze possono eguagliare l’inconfondibile sapore della paella, un piatto intriso di storia e tradizione, in grado di conquistare il palato di chiunque lo assaggi. Il profumo di riso, zafferano e frutti di mare si fonde in un’armonia di colori e gusti, incantando sia i nativi della penisola iberica che i visitatori provenienti da ogni angolo del mondo.

La paella è uno degli elementi distintivi della Spagna, simbolo della convivialità mediterranea e della passione culinaria che caratterizza questo splendido paese. Originaria della regione di Valencia, la sua storia affonda le radici nei secoli passati, quando gli abitanti locali cucinavano questo piatto usando gli ingredienti disponibili nella zona paludosa della Albufera. Nel corso del tempo, la paella ha subito numerose evoluzioni, dando vita a diverse varianti, ma una cosa è rimasta costante: l’amore e l’attenzione per gli ingredienti freschi e di qualità.

Ma veniamo ora alla preparazione della nostra gustosa paella spagnola. Prima di tutto, per ottenere un risultato eccellente, è essenziale utilizzare una paellera, la caratteristica padella poco profonda e ampia, in grado di garantire una cottura uniforme e un perfetto amalgama dei sapori. È importante sottolineare che non esiste una ricetta standard per la paella, poiché ogni cuoco aggiunge il suo tocco personale, ma ci sono alcuni elementi fondamentali.

Il primo passo consiste nella scelta degli ingredienti: riso a chicco medio, brodo di pesce o di pollo, zafferano (o un ottimo colorante naturale se non disponibile), olio d’oliva, aglio, cipolla, peperone, pomodoro maturo, prezzemolo, salicornia (o fagiolini) e, naturalmente, frutti di mare freschi, come gamberi, cozze, vongole e calamari. Gli amanti delle combinazioni di sapori possono sperimentare con l’aggiunta di pollo, coniglio o anche carciofi, ma la base principale rimane quella di mare.

La cottura inizia con un soffritto di olio d’oliva, aglio, cipolla e peperone, che dona alla paella il suo caratteristico aroma. Poi si aggiunge il riso e si fa tostare leggermente, in modo che assorba tutti i sapori degli ingredienti. A questo punto, il brodo caldo viene aggiunto, unito all’oro rosso della Spagna, lo zafferano, che dona al piatto il suo inconfondibile colore giallo. La paella cuoce lentamente a fuoco medio, consentendo al riso di assorbire tutti i sapori e raggiungere la giusta consistenza, né troppo asciutto né troppo brodoso.

Mentre la paella si cuoce, il profumo avvolgente e l’aspetto invitante attirano i commensali che non vedono l’ora di gustare questa prelibatezza. Il momento culminante è quando i frutti di mare freschi vengono disposti artisticamente sulla superficie del riso, trasformando la paella in un vero e proprio capolavoro culinario. La generosità di ingredienti freschi è fondamentale, perché il segreto di una paella perfetta risiede nella bontà delle materie prime utilizzate.

Mentre il profumo della paella si diffonde nell’aria, gli ospiti si riuniscono intorno al tavolo, pronti a condividere momenti di convivialità e gioia, proprio come vuole la tradizione spagnola. Il momento di assaggiare la paella è un’esperienza indimenticabile: i sapori intensi, i frutti di mare succulenti e il riso ricco di aromi creano una sinfonia di gusto che lascia il palato estasiato.

In conclusione, la preparazione di una gustosa paella spagnola è molto più di una semplice ricetta, è un’esperienza culinaria che unisce tradizione, passione e amore per il cibo. Questo simbolo di convivialità e ospitalità spagnola conquista il cuore di chiunque lo gusti, trasportandoci in un viaggio sensoriale attraverso i sapori e i profumi della meravigliosa terra iberica.

Quindi, cari lettori, vi invito a immergervi in questa straordinaria esperienza culinaria, lasciandovi trasportare dai sapori della Spagna, e ad assaporare ogni boccone con gioia e gratitudine. La paella vi conquisterà e diventerà un ricordo indelebile dei vostri momenti più deliziosi trascorsi in compagnia di amici e familiari, tra le tradizioni e i sapori di questa affascinante nazione. ¡Buen provecho!

Paella spagnola
Foto: Denys Gromov

Nitriti e nitrati: cosa sono e perché sono usati nelle industrie alimentari

Se avete mai mangiato un salame, una mortadella o un prosciutto, probabilmente avete ingerito anche dei nitriti e dei nitrati. Queste sostanze, composte da azoto e ossigeno, sono ampiamente utilizzate come additivi alimentari per conservare, colorare e aromatizzare i prodotti a base di carne, ma anche alcuni formaggi. Ma cosa sono esattamente i nitriti e i nitrati, come agiscono nel nostro organismo e quali sono i rischi per la nostra salute?

I nitriti e i nitrati sono molecole naturalmente presenti nel ciclo dell’azoto, che coinvolge il suolo, le piante, gli animali e l’atmosfera. I nitrati sono la forma più stabile e abbondante di azoto, e si trovano soprattutto nelle verdure a foglia verde, come spinaci e lattuga, dove svolgono una funzione nutrizionale. I nitriti, invece, sono la forma ridotta dei nitrati, e si formano per azione di alcuni batteri presenti nel suolo, nell’acqua o nel cavo orale.

I nitriti e i nitrati vengono aggiunti agli alimenti per diversi motivi: mantengono il colore rosso della carne, favoriscono lo sviluppo dell’aroma agendo selettivamente sui microorganismi che determinano la stagionatura dei salumi, svolgono un’azione antimicrobica e antisettica, soprattutto nei confronti del botulino e di listeria. I nitrati vengono usati anche per impedire che alcuni formaggi si gonfino durante la fermentazione.

I nitriti e i nitrati aggiunti agli alimenti sono identificati dalle sigle E249 ed E250 (nitriti di sodio e di potassio) e E251 ed E252 (nitrati di sodio e di potassio), e sono regolamentati dall’Unione Europea, che ne stabilisce i limiti massimi di utilizzo in base alla categoria alimentare. Ad esempio, per i prodotti a base di carne non sottoposti a trattamento termico, come i salumi crudi, il limite è di 150 mg/kg per i nitriti e di 300 mg/kg per i nitrati.

Quando ingeriamo gli alimenti contenenti nitriti e nitrati, questi vengono rapidamente assorbiti dal nostro organismo e in gran parte eliminati come nitrati nelle urine. Una parte dei nitrati assorbiti viene rimessa in circolo dalle ghiandole salivari e convertita in nitriti dai batteri del cavo orale. I nitriti possono avere effetti negativi sulla nostra salute: possono ossidare l’emoglobina trasformandola in metaemoglobina, una molecola che riduce la capacità dei globuli rossi di trasportare l’ossigeno nel corpo; possono reagire con le ammine presenti negli alimenti o nell’organismo formando delle nitrosammine, alcune delle quali sono cancerogene; possono interferire con il metabolismo della tiroide.

Per questi motivi, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha stabilito una dose giornaliera accettabile (DGA) per il nitrato di 3,7 mg/kg di peso corporeo e per il nitrito di 0,07 mg/kg di peso corporeo. Queste dosi rappresentano il livello massimo di assunzione giornaliera che non comporta effetti avversi per la salute durante tutta la vita. Tuttavia, secondo l’EFSA, il consumo medio di nitriti e nitrati dagli alimenti non supera le DGA nella maggior parte dei gruppi di popolazione.

Per ridurre l’esposizione ai nitriti e ai nitrati provenienti dagli alimenti, è consigliabile seguire alcune semplici precauzioni: variare la dieta includendo diversi tipi di alimenti, in particolare frutta e verdura fresca; limitare il consumo di prodotti a base di carne conservati con nitriti e nitrati, soprattutto se abbinati ad alimenti ricchi di ammine, come formaggi stagionati, pesce affumicato o birra; conservare gli alimenti in frigorifero e consumarli entro la data di scadenza; evitare di riscaldare gli alimenti contenenti nitriti e nitrati, in quanto il calore favorisce la formazione di nitrosammine.

In conclusione, i nitriti e i nitrati sono sostanze che possono avere sia benefici che rischi per la nostra salute, a seconda della quantità e della modalità di assunzione. Per questo, è importante essere informati sulle loro caratteristiche, sulle loro fonti alimentari e sui loro effetti biologici, e seguire una dieta equilibrata ed equilibrata.

Foto: Connie Perez-Wong

I fichi d’India della Sicilia: Un’icona culturale dalle tradizioni millenarie

I fichi d’India sono una coltura ampiamente diffusa in Sicilia. Questi frutti succulenti sono stati introdotti nell’isola diversi secoli fa, e da allora hanno prosperato grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alla tradizione agricola dell’area.

Origine e storia della coltivazione

La coltivazione dei fichi d’India in Sicilia ha origini antiche. Sembra che la pianta sia stata introdotta in Europa dai colonizzatori spagnoli e portoghesi nel XVI secolo. I cactus si sono rapidamente adattati al clima mediterraneo, in particolare nelle regioni meridionali, tra cui la Sicilia.

I fichi d’India si sono adattati bene al terreno e al clima della Sicilia, diventando una coltura caratteristica della regione. La loro coltivazione è diventata parte integrante della cultura agricola locale, con molte famiglie che si dedicano alla produzione di questo frutto dolce e succoso.

Condizioni di coltivazione in Sicilia

I fichi d’India prosperano in Sicilia grazie alle condizioni climatiche favorevoli. La regione è caratterizzata da estati calde e secche, in cui i fichi possono godere di lunghe ore di sole e temperature elevate. Questo clima caldo aiuta la pianta a crescere in modo rigoglioso e a produrre frutti di alta qualità.

Il terreno siciliano offre anche un ambiente adatto per la coltivazione dei fichi d’India. Molti suoli dell’isola sono sabbiosi o argillosi sabbiosi, fornendo una buona drenaggio e evitando ristagni d’acqua che potrebbero danneggiare le radici della pianta.

Varietà coltivate

In Sicilia, vengono coltivate diverse varietà di fichi d’India, ognuna con caratteristiche specifiche. Alcune delle varietà più comuni includono:

  1. Sanguigno (Opuntia ficus-indica ‘Sanguigna’): Questa varietà ha una polpa di colore rosso, da cui il nome “Sanguigno”. Il suo aspetto attraente e il sapore unico lo rendono molto apprezzato.
  2. Giallo (Opuntia ficus-indica ‘Gialla’): Questa varietà produce frutti con polpa gialla e buccia di colore verde.
  3. Bianco (Opuntia ficus-indica ‘Bianca’): I fichi d’India di questa varietà hanno una polpa bianca e dolce, ed è ampiamente utilizzata per produrre dolci e marmellate.

Usi culinari e benefici per la salute

I fichi d’India della Sicilia sono molto apprezzati per il loro sapore dolce e rinfrescante. Essi possono essere consumati freschi, sbucciando la buccia e mangiando la polpa, o utilizzati per preparare succhi, marmellate, dolci e gelati.

Questi frutti sono ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti, che offrono diversi benefici per la salute. Contengono vitamina C, vitamina B6, calcio, magnesio, potassio e fibre. Il loro consumo può aiutare a mantenere il sistema immunitario sano, migliorare la digestione, favorire il benessere cardiovascolare e sostenere la salute delle ossa.

Icona della cultura siciliana

Oltre ad essere un’importante coltura agricola, i fichi d’India sono diventati un’icona della cultura siciliana. Sono spesso associati ai paesaggi rurali dell’isola e sono presenti in molti aspetti della vita quotidiana, come la cucina tradizionale e le celebrazioni locali.

Inoltre, i fichi d’India sono stati rappresentati in arte, letteratura e musica siciliana, diventando un simbolo di identità e appartenenza alla regione.

In conclusione, i fichi d’India sono una coltura preziosa e radicata nella tradizione agricola della Sicilia. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli e alla passione degli agricoltori locali, l’isola continua a produrre fichi d’India di alta qualità, che sono ampiamente apprezzati sia a livello locale che internazionale.

Foto: Noemi Ji

Mangiare insetti: il futuro della dieta sostenibile

Gli insetti commestibili sono quegli insetti che possono essere consumati dagli esseri umani senza causare danni alla salute o all’ambiente. Secondo la FAO, ci sono circa 1900 specie di insetti commestibili nel mondo, che rappresentano una fonte di proteine, grassi, vitamine e minerali. Alcuni esempi di insetti commestibili sono le cavallette, i grilli, le larve di farfalla, le formiche, le api, i bachi da seta e i tarantolati.

Gli insetti commestibili sono parte integrante della dieta di circa 2 miliardi di persone in diverse regioni del mondo, soprattutto in Africa, Asia e America Latina. In alcuni paesi, gli insetti sono considerati una prelibatezza o una specialità gastronomica, mentre in altri sono consumati per necessità o per tradizione. Alcuni dei paesi dove si mangiano gli insetti sono:

  • Il Messico, dove si possono trovare piatti a base di chapulines (cavallette), escamoles (larve di formica), gusanos de maguey (larve di falena) e jumiles (cimici).
  • La Thailandia, dove si possono assaggiare fritture di grilli, larve di farfalla, scorpioni e tarantole.
  • Il Cambogia, dove si possono gustare tarantole fritte o cotte al vapore, chiamate a-ping.
  • Il Ghana, dove si possono mangiare le larve di palma, chiamate akokono, o le termiti alate, chiamate nsuom.
  • L’Australia, dove si possono provare le larve di cicala o le formiche verdi al limone.
  • La Francia, dove si possono acquistare prodotti a base di insetti come barrette energetiche, biscotti o pasta.

Gli insetti commestibili hanno diversi vantaggi rispetto ad altre fonti di proteine animali, come la carne o il pesce. Infatti, gli insetti richiedono meno spazio, acqua e cibo per crescere, producono meno gas serra e rifiuti e hanno un maggior rendimento proteico. Inoltre, gli insetti possono contribuire alla sicurezza alimentare e alla biodiversità, oltre a offrire opportunità economiche per i piccoli produttori.

Tuttavia, gli insetti commestibili devono affrontare diverse sfide per essere accettati e diffusi a livello globale. Tra queste ci sono la mancanza di normative e standard di qualità, la scarsa conoscenza e informazione da parte dei consumatori, le barriere culturali e psicologiche e la limitata disponibilità e accessibilità dei prodotti. Per promuovere il consumo di insetti commestibili è quindi necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sui loro benefici nutrizionali e ambientali, sviluppare tecnologie e pratiche sicure ed efficaci per la produzione e la trasformazione degli insetti e creare mercati e reti di distribuzione adeguati.

Foto: Laura Parenti

Come fare la granita in casa

Procedura e dosaggi per una granita casalinga deliziosa:

Ingredienti:

  • 500 ml di acqua
  • 200 g di zucchero
  • Succo di 4 limoni (o il succo di frutta a tua scelta)
  • Scorza grattugiata di 2 limoni (o della frutta scelta)
  • Facoltativo: 1 cucchiaio di liquore (come il limoncello) per un tocco extra

Istruzioni:

  1. Prepara lo sciroppo di zucchero: in una pentola, versa l’acqua e aggiungi lo zucchero. Scalda a fuoco medio, mescolando fino a quando lo zucchero si scioglie completamente. Una volta sciolto, porta a ebollizione e continua a mescolare per 2-3 minuti. Rimuovi dal fuoco e lascia raffreddare completamente.
  2. Aggiungi il succo di limone e la scorza grattugiata: una volta che lo sciroppo di zucchero si è raffreddato, aggiungi il succo di limone fresco spremuto e la scorza grattugiata. Mescola bene per amalgamare tutti gli ingredienti.
  3. Opzionale: Aggiungi il liquore: se desideri un tocco di sapore extra, puoi aggiungere un cucchiaio di liquore come il limoncello. Mescola bene per incorporare il liquore nella miscela.
  4. Versa la miscela nella vaschetta del gelato: trasferisci la miscela nella vaschetta del gelato e mettila nel congelatore.
  5. Congela e mescola ogni 30 minuti: una volta che la miscela è nel congelatore, lasciala congelare per circa 30 minuti. Quindi, rimuovi la vaschetta e mescola energicamente la granita con una forchetta per rompere i cristalli di ghiaccio. Questo aiuterà a ottenere una consistenza morbida e granulosa.
  6. Ripeti il processo di congelamento e mescolamento: ripeti il processo di congelamento e mescolamento ogni 30 minuti per un totale di 3-4 volte. Assicurati di mescolare bene ogni volta per evitare la formazione di grandi blocchi di ghiaccio.
  7. Servi e gusta: una volta che la granita ha raggiunto la consistenza desiderata, è pronta per essere servita! Prendi dei bicchieri freddi, riempili con la tua granita fatta in casa e goditi il fresco gusto del bar direttamente nella comodità della tua cucina.

Ora puoi preparare la tua deliziosa granita fatta in casa. Sperimenta con diversi succhi di frutta per creare varianti gustose e divertenti!

Foto: Sebastian Fischer

Pasta fredda con pomodorini, mozzarella e basilico: la ricetta estiva perfetta

La pasta fredda è un piatto ideale per l’estate, facile da preparare e da personalizzare con gli ingredienti che preferisci. Ecco una ricetta semplice e gustosa per fare la pasta fredda in pochi minuti.

Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di pasta corta (penne, fusilli, farfalle…)
  • 200 g di pomodorini
  • 150 g di mozzarella
  • 100 g di prosciutto cotto a cubetti
  • 50 g di olive nere denocciolate
  • basilico fresco
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Preparazione:

  • Cuoci la pasta in abbondante acqua salata seguendo i tempi indicati sulla confezione. Scolala al dente e raffreddala sotto l’acqua corrente. Trasferiscila in una ciotola capiente e condiscila con un filo di olio.
  • Lava i pomodorini e tagliali a metà. Taglia la mozzarella a cubetti e lasciala sgocciolare. Aggiungi i pomodorini, la mozzarella, il prosciutto e le olive alla pasta e mescola bene.
  • Aggiusta di sale e pepe a piacere e profuma con qualche foglia di basilico spezzettata. Metti la pasta fredda in frigo per almeno un’ora prima di servirla.
Foto: Valter Cirillo

Come capire se stai assumendo troppi zuccheri: sintomi da tenere d’occhio

Un eccesso di zuccheri nel sangue, chiamato anche iperglicemia, può essere causato da diversi fattori, come una dieta sbilanciata, uno stile di vita sedentario, lo stress, alcune malattie o l’uso di alcuni farmaci. L’iperglicemia può avere conseguenze negative sulla salute, come il rischio di sviluppare il diabete mellito, una patologia cronica che richiede un controllo costante dei livelli di glucosio nel sangue e l’assunzione di insulina, un ormone prodotto dal pancreas che regola il metabolismo degli zuccheri.

Ma come si può capire se si sta assumendo troppi zuccheri? Quali sono i sintomi che il nostro corpo ci manda per avvertirci che c’è qualcosa che non va? Ecco alcuni dei segnali più comuni da tenere in considerazione:

Sete eccessiva: uno dei primi sintomi di alti livelli di zucchero nel sangue è una sete costante e insaziabile. Se notiamo di bere molto più del solito, potrebbe essere un campanello d’allarme. La sete eccessiva è spesso causata dal fatto che il corpo cerca di diluire l’eccesso di zucchero nel sangue attraverso l’assunzione di liquidi. Questo può portare a un circolo vizioso, in cui si beve più acqua, si urina di più e si perde una maggiore quantità di liquidi, aumentando ulteriormente la sete. Per evitare che il problema si aggravi, è importante prestare attenzione alla quantità di liquidi che si assumono e monitorare eventuali cambiamenti nella sete.

Minzione frequente: se il nostro corpo sta cercando di liberarsi dell’eccesso di zucchero nel sangue, potremmo notare un aumento delle visite al bagno. Anche questo può essere un segno di livelli alti di zucchero nel sangue. La minzione frequente è causata dall’aumento della produzione di urina, che a sua volta è dovuta al fatto che il corpo cerca di eliminare l’eccesso di zucchero nel sangue. Sebbene la minzione frequente possa essere un fastidio, è importante non ignorare questo sintomo, in quanto può portare a disidratazione e altri problemi di salute.

Aumento dell’appetito: quando i livelli di zucchero nel sangue sono alti, il nostro corpo potrebbe avere difficoltà a trasportare l’energia alle cellule, causando un aumento dell’appetito e una sensazione di costante fame. L’aumento dell’appetito può anche essere causato dalla disidratazione dovuta alla sete eccessiva e alla minzione frequente. Inoltre, quando il corpo non riesce a utilizzare correttamente lo zucchero nel sangue, può iniziare a bruciare i grassi per ottenere energia, il che può aumentare ulteriormente la fame. Per evitare l’aumento di peso e il peggioramento dei livelli di zucchero nel sangue, è importante seguire una dieta equilibrata e ricca di nutrienti.

Stanchezza e debolezza: l’incapacità del corpo di utilizzare correttamente lo zucchero nel sangue può portare a una sensazione di stanchezza e debolezza, anche dopo aver riposato adeguatamente. La stanchezza è spesso causata dal fatto che il corpo non riesce a convertire lo zucchero nel sangue in energia utilizzabile per le cellule. Quando ciò accade, il corpo cerca di compensare utilizzando altre fonti di energia, come i grassi e le proteine, il che può causare una sensazione di affaticamento persistente. Per contrastare la stanchezza, è importante prestare attenzione alla propria dieta e assicurarsi di consumare abbastanza nutrienti e calorie, oltre a praticare regolarmente attività fisica e garantirsi un sonno adeguato.

Lentissima guarigione delle ferite e tagli: un altro sintomo di alti livelli di zucchero nel sangue è la difficoltà del nostro organismo a guarire le ferite e i tagli. Questo può essere dovuto al fatto che l’eccesso di zucchero nel sangue danneggia i vasi sanguigni e i nervi, compromettendo la circolazione e la sensibilità della pelle. Inoltre, l’iperglicemia può favorire le infezioni batteriche e fungine, rendendo più difficile la guarigione delle lesioni. Per prevenire questo problema, è importante curare bene le ferite e i tagli, disinfettandoli e coprendoli con una medicazione adeguata, e consultare il medico in caso di segni di infezione o di mancata guarigione.

Dimagrimento: sebbene possa sembrare paradossale, un altro sintomo di alti livelli di zucchero nel sangue è il dimagrimento involontario. Questo può essere causato dal fatto che il corpo non riesce a utilizzare lo zucchero nel sangue come fonte di energia e inizia a bruciare i grassi e le proteine per compensare. Inoltre, la perdita di liquidi dovuta alla sete eccessiva e alla minzione frequente può contribuire a ridurre il peso corporeo. Il dimagrimento può essere un segno di una condizione seria, come il diabete, per cui è importante consultare il medico se si nota una perdita di peso inspiegabile o rapida.

Visione offuscata: un altro segno che potrebbe indicare che si sta assumendo troppi zuccheri è la visione offuscata o sfocata. Questo può essere dovuto al fatto che l’eccesso di zucchero nel sangue provoca un aumento della pressione osmotica del sangue, che a sua volta causa una variazione del volume dei liquidi nell’organismo, compresi quelli presenti negli occhi. Questo può alterare la forma del cristallino, la lente naturale dell’occhio, rendendo difficile la messa a fuoco degli oggetti. Inoltre, l’iperglicemia può danneggiare i vasi sanguigni della retina, la parte dell’occhio responsabile della visione, causando una condizione chiamata retinopatia diabetica, che può portare alla perdita della vista se non trattata. Per prevenire questo problema, è importante controllare regolarmente i livelli di zucchero nel sangue e sottoporsi a visite oculistiche periodiche.

Formicolio o intorpidimento delle estremità: un altro sintomo che potrebbe farci pensare che si sta assumendo troppi zuccheri è il formicolio o l’intorpidimento delle estremità, come le mani o i piedi. Questo può essere dovuto al fatto che l’eccesso di zucchero nel sangue danneggia i nervi periferici, quelli che trasmettono le sensazioni dal corpo al cervello. Questa condizione è chiamata neuropatia diabetica ed è una delle complicanze più comuni del diabete. Il formicolio o l’intorpidimento delle estremità può essere accompagnato da altri sintomi, come dolore, bruciore, debolezza o perdita della sensibilità. Per prevenire questo problema, è importante controllare regolarmente i livelli di zucchero nel sangue e seguire le indicazioni del medico per il trattamento della neuropatia.

Infezioni ricorrenti: un altro segno che potrebbe indicare che si sta assumendo troppi zuccheri è la tendenza a contrarre infezioni ricorrenti o difficili da curare. Questo può essere dovuto al fatto che l’eccesso di zucchero nel sangue indebolisce il sistema immunitario, rendendolo meno efficace nel combattere i germi.

Foto: Andres Ayrton

I gusti di gelato più amati dagli italiani in estate: una guida dettagliata

L’estate è la stagione ideale per gustare un buon gelato, fresco e goloso, che soddisfi il palato e rinfreschi il corpo, ma quali sono i gusti di gelato che gli Italiani preferiscono in questo periodo dell’anno? E quali sono le novità e le tendenze che le gelaterie propongono per sorprendere i clienti più esigenti?

Secondo una ricerca IGI-Eurisko, che ha indagato sulle abitudini e le preferenze degli Italiani in fatto di gelato, il 95% delle persone ammette di gradire questo prodotto e il 94% ne consuma soprattutto durante la stagione calda. Il gelato è quindi uno dei protagonisti dell’estate italiana, apprezzato da grandi e piccini, e consumato almeno una volta alla settimana dal 55% degli intervistati.

Ma quali sono i gusti più amati dagli Italiani? A quanto pare, siamo piuttosto tradizionalisti e scegliamo soprattutto sapori classici e semplici, che richiamano la tradizione artigianale e le materie prime di qualità. In assoluto, trionfa il cioccolato, che raccoglie il 27% delle preferenze, seguito dalla nocciola (20%) e dal limone (13%). Gli altri gusti più gettonati sono fragola, crema, stracciatella e pistacchio, mentre non sembra esserci molto spazio per le varianti più originali e ardite.

In generale, gli Italiani preferiscono i gusti di crema ai gusti di frutta, e infatti il 73% del campione intervistato dichiara di scegliere sempre almeno un gusto di crema quando acquista un gelato. Il momento ideale della giornata per mangiare un gelato sono il pomeriggio o la cena (rispettivamente 55% e 47% delle risposte), anche se molti lo consumano anche come parte integrante o sostitutivo di uno dei tre pasti principali della giornata.

Non mancano le novità e le tendenze che le gelaterie italiane propongono per l’estate 2021, cercando di solleticare anche le papille gustative dei clienti più curiosi e innovativi. Tra i nuovi gusti di gelato segnalati dall’Osservatorio Sigep spiccano quelli creati con ingredienti nutrienti e salutari, essenze floreali e tradizione officinale.

Per esempio, la campionessa mondiale di pasticceria Sonia Balacchi ha presentato una collezione di monoporzioni gelato, ideale tanto per lo “street food”, quanto per la “home delivery”. La linea, denominata “Natura Sandwich”, è studiata con ingredienti prodotti nell’azienda agricola di famiglia da energia rinnovabile. Tra i prodotti di questa particolare gamma spicca, per esempio, il Natura Sandwich Gold (un pane biscotto all’albicocca, arancio e zafferano ripieno di gelato Kefir mango, ananas, maca e zenzero candito).

Tra le proposte per i nuovi gusti di gelato si segnalano, inoltre, il gelato al tarassaco (pianta tipica del territorio del Friuli) variegato al papavero di Giancarlo Timballo (maestro friulano e presidente della Coppa del Mondo di Gelateria) e l’exploit della mandorla grezza, che divide il podio con il pistacchio e la massa di cacao, segnalato da Eugenio Morrone (campione del mondo di gelateria al Sigep del 2020).

A Roma è nato anche un gusto dedicato al nuovo allenatore della Roma Josè Mourinho: una gelateria di Torre Angela ha infatti voluto rendere omaggio al tecnico portoghese con un nuovo gusto, denominato “Special One”, a base di agrumi e di cioccolato bianco.

Su tutti, però, i gusti da non perdere questa estate, già molto calda, sono quelli creati dall’unione gelato-cocktail. Tra questi, si segnalano il Frozen Americano al caffè, lo Sgroppino Mediterraneo al profumo di bergamotto e il Tiramisù Colada, proposti da Mattia Pastori, mixologist e imprenditore nel beverage.

Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta per chi vuole gustare un buon gelato in estate. Che sia classico o innovativo, di crema o di frutta, il gelato è sempre una delizia per il palato e per il benessere. E voi, quali gusti preferite?

Foto: Katya Wolf

I valori nutrizionali della rucola: un potente alleato per la salute

La rucola, conosciuta anche come ruchetta, rughetta o arugula, è un’erbacea a foglia verde appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. Questo alimento versatile e aromatico è diventato sempre più popolare grazie ai suoi eccezionali valori nutrizionali e ai benefici per la salute che offre. In questo articolo, esploreremo i contenuti nutrizionali della rucola, nonché i suoi principali vantaggi per la salute e alcune deliziose idee culinarie.

I Valori Nutrizionali della Rucola

La rucola è uno degli alimenti a basso contenuto calorico e ricco di nutrienti. Contiene una vasta gamma di vitamine, minerali e composti bioattivi che la rendono un’aggiunta ideale a qualsiasi dieta equilibrata.

Innanzitutto è una fonte eccellente di vitamina K, vitamina C e vitamina A. La vitamina K è essenziale per la coagulazione del sangue e la salute delle ossa, mentre la vitamina C supporta il sistema immunitario e contribuisce alla produzione di collagene, che è importante per la salute della pelle. La vitamina A, invece, è fondamentale per la vista e la salute delle membrane mucose.

La rucola è anche una buona fonte di minerali essenziali come il calcio, il potassio e il magnesio. Il calcio è fondamentale per la salute delle ossa, mentre il potassio aiuta a mantenere l’equilibrio dei fluidi corporei e a sostenere la funzione muscolare. Il magnesio è coinvolto in numerosi processi enzimatici e nella produzione di energia cellulare.

Una delle caratteristiche più interessanti della rucola è la presenza di composti bioattivi chiamati glucosinolati, che sono responsabili del suo sapore piccante distintivo. Questi composti sono stati oggetto di numerosi studi per le loro proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Inoltre, si è scoperto che alcuni glucosinolati hanno effetti positivi sulla prevenzione di alcune forme di cancro.

I Benefici per la Salute della Rucola

La rucola offre diversi benefici per la salute, grazie alla sua ricchezza di nutrienti e composti bioattivi.

1. Azione Antiossidante: La rucola è ricca di antiossidanti, come la vitamina C e i carotenoidi, che aiutano a neutralizzare i radicali liberi nel corpo e proteggono le cellule dai danni ossidativi. Ciò può aiutare a ridurre il rischio di malattie croniche e invecchiamento precoce.

2. Supporto al Sistema Immunitario: Grazie al suo contenuto di vitamina C, la rucola può aiutare a rafforzare il sistema immunitario e proteggere il corpo da infezioni e malattie.

3. Benefici per la Salute Osteo-articolare: La presenza di vitamina K e calcio rende la rucola un alimento ideale per la salute delle ossa. Questi nutrienti possono contribuire a prevenire l’osteoporosi e promuovere la densità ossea.

4. Proprietà Anti-infiammatorie: I composti bioattivi presenti nella rucola, come i glucosinolati e i flavonoidi, hanno dimostrato di avere effetti anti-infiammatori nel corpo. Ciò può contribuire a ridurre l’infiammazione cronica, che è alla base di molte malattie.

5. Supporto alla Salute Digestiva: La rucola è ricca di fibre alimentari, che possono promuovere la salute del sistema digestivo e favorire una buona digestione. Inoltre, le fibre possono aiutare a mantenere un regolare transito intestinale.

Idee Culinarie con la Rucola

La rucola può essere utilizzata in una varietà di piatti e preparazioni culinarie, grazie al suo sapore unico e alla sua versatilità.

Una delle opzioni più comuni è l’utilizzo della rucola in insalate miste. Aggiunta a verdure fresche, frutta, noci e formaggi, la rucola aggiunge un tocco di freschezza e vivacità a qualsiasi piatto.

La rucola può anche essere utilizzata per arricchire le zuppe e i piatti a base di pasta. Aggiunta verso la fine della cottura, donerà un sapore leggermente pepato al piatto.

Un’altra idea gustosa è l’utilizzo della rucola per preparare pesto fatto in casa. Sostituendo il basilico tradizionale con la rucola, otterrai una versione unica e saporita del classico condimento.

Infine, la rucola può essere utilizzata come condimento per le pizze. Aggiunta dopo la cottura, dona una nota fresca e croccante al piatto.

Foto: Kyle Killam

La colazione perfetta per mantenersi in forma e sazi durante la mattina

La colazione è comunemente riconosciuta come il pasto più importante della giornata, è l’occasione ideale per fornire al nostro corpo l’energia e i nutrienti necessari per affrontare la giornata. Tuttavia, non tutte le colazioni sono uguali, e per coloro che desiderano mantenere una forma fisica ottimale e sentirsi sazi fino all’ora di pranzo, è essenziale fare scelte consapevoli.

  1. L’importanza di una colazione equilibrata:

Una colazione equilibrata è essenziale per fornire al nostro corpo la combinazione giusta di carboidrati, proteine, grassi sani, vitamine e minerali. Questa combinazione aiuta a mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue, evitando bruschi cali di energia durante la mattina e aiutando a sentirsi sazi più a lungo.

  1. Carboidrati complessi per una fonte di energia sostenibile:

Includere carboidrati complessi nella colazione è cruciale per ottenere una fonte di energia duratura. Optare per cereali integrali, come avena o fiocchi d’avena, offre carboidrati a rilascio lento che mantengono il senso di sazietà e aiutano a prevenire spuntini eccessivi durante la mattina.

  1. Proteine per la costruzione muscolare e la sazietà:

Le proteine sono fondamentali per la costruzione e il mantenimento della massa muscolare, ma svolgono anche un ruolo importante nella sazietà. Le opzioni proteiche da considerare includono uova, yogurt greco, latte di mandorle o soia, formaggio magro o proteine vegetali come i semi di chia.

  1. Grassi sani per il benessere generale:

I grassi sani sono essenziali per una dieta equilibrata e possono aiutare a fornire una sensazione di sazietà. Gli avocado, le noci, le mandorle sono buone fonti di grassi monoinsaturi e polinsaturi che possono essere aggiunti alla colazione.

  1. Fibre per una migliore digestione:

Le fibre alimentari sono essenziali per una buona digestione e possono contribuire a un senso di sazietà più a lungo. Le bacche fresche, le mele, le pere o altre fonti di fibre possono essere aggiunte alla colazione per ottenere questi benefici.

  1. Evitare zuccheri aggiunti e cibi processati:

Zuccheri aggiunti e cibi processati possono portare a picchi di zucchero nel sangue e un successivo calo di energia. Evitare cereali zuccherati, bevande dolci o prodotti da forno ricchi di zucchero è essenziale per mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue e il senso di sazietà.

  1. Esempio di colazione equilibrata:

Per aiutarti a comprendere meglio come combinare gli ingredienti e creare una colazione ideale, ecco un esempio di una colazione bilanciata:

  • Una porzione di avena o fiocchi d’avena con latte di mandorle o yogurt greco.
  • Una porzione di frutta fresca come le banane o le fragole.
  • Un cucchiaio di semi di chia o di noci per aumentare l’apporto di proteine e grassi sani.
  • Una tazza di tè verde o caffè senza zucchero come bevanda.
Foto: Flo Dahm