Aperti i casting per il nuovo film di Michele Placido, ecco come partecipare

Il regista Michele Placido è al lavoro sul suo nuovo film, “Eterno visionario“. Il film, prodotto da Goldenart Production con Rai Cinema, in co-produzione con la società belga GapBuster, è un biopic su Luigi Pirandello, il premio Nobel per la letteratura italiano.

Le riprese del film si svolgeranno in Sicilia, in particolare ad Agrigento, Roma e Palermo. Il film sarà ambientato tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, e racconterà la vita e la carriera di Pirandello, dalla sua infanzia in Sicilia al suo successo internazionale.

Il ruolo di Pirandello sarà interpretato da un attore siciliano, ancora da annunciare.

Casting per comparse

In vista delle riprese, sono in corso i casting per comparse. Si cercano uomini e donne di età compresa tra i 30 ed i 70 anni che non abbiano caratteristiche estetiche troppo moderne. Le selezioni si svolgeranno ad Agrigento, presso il foyer del Teatro Luigi Pirandello, dal 2 al 4 ottobre 2023 dalle ore 09:30 alle 17.30, per partecipare basta presentarsi nella sede del teatro in una delle date indicate e nelle fasce orarie di riferimento.

Per maggiori informazioni si può scrivere all’indirizzo email: casting.eternovisionario@gmail.com o chiamare al numero 3209197925

Un film atteso

“Eterno visionario” è un film atteso da molti, sia per la storia di Pirandello, sia per la regia di Michele Placido. Il regista, che ha già diretto film di successo come “Romanzo criminale” e “Il Grande Torino”, è un grande appassionato di Pirandello e ha dichiarato di voler realizzare un film che sia “un omaggio alla genialità di uno dei più grandi scrittori italiani”.

Il film è previsto nelle sale cinematografiche italiane nel 2024.

Film maledetti: le tragedie che hanno colpito il cinema

Il cinema è una forma d’arte che richiede talento, passione e dedizione, ma anche rischi e sfide. A volte, purtroppo, le riprese di un film si trasformano in un incubo, quando accadono incidenti mortali che coinvolgono attori, controfigure o membri della troupe. Alcuni film sono diventati famosi proprio per le tragedie che li hanno segnati, guadagnandosi l’etichetta di “maledetti”. Ecco alcuni esempi.

Il Corvo

Forse il caso più noto e drammatico è quello de Il Corvo, il film del 1994 diretto da Alex Proyas e tratto dal fumetto di James O’Barr. Il protagonista è Brandon Lee, figlio del leggendario Bruce Lee, che interpreta Eric Draven, un musicista che torna in vita per vendicare la sua morte e quella della sua fidanzata. Durante le riprese di una scena cruciale, in cui Eric viene ucciso da una banda di criminali, Lee viene colpito da un proiettile vero sparato da un’arma di scena che avrebbe dovuto contenere solo bossoli vuoti. L’attore muore dopo sei ore di agonia in ospedale, a soli 28 anni. Il film viene completato con l’uso di controfigure e di effetti digitali, e diventa un cult del cinema gotico e d’azione. La morte di Lee viene considerata una tragica fatalità, ma anche una coincidenza inquietante con quella del padre Bruce, morto a 32 anni durante le riprese di un altro film.

Rust

L’ultimo episodio in ordine di tempo è quello che ha sconvolto il set di Rust, un western con protagonista Alec Baldwin. L’attore statunitense è rimasto coinvolto in un drammatico incidente il 21 ottobre 2021, quando ha sparato con una pistola di scena che conteneva dei veri proiettili. I colpi hanno raggiunto la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e il regista Joel Souza. Hutchins è morta poco dopo in ospedale, mentre Souza è sopravvissuto ma ha riportato gravi ferite. Baldwin ha dichiarato di essere stato informato che l’arma era scarica e si è detto devastato per l’accaduto.

Top Gun

Top Gun è il film che ha consacrato Tom Cruise come star del cinema d’azione nel 1986. Il film, diretto da Tony Scott, racconta le avventure di un gruppo di piloti della Marina statunitense che si allenano in una prestigiosa scuola di volo. Le scene aeree sono state girate con l’ausilio di veri piloti professionisti, tra cui Art Scholl, un istruttore e stuntman esperto. Durante le riprese di una scena in cui doveva eseguire una manovra acrobatica con il suo aereo, Scholl ha perso il controllo del velivolo ed è precipitato nell’Oceano Pacifico da 900 metri di altezza. Né il suo corpo né l’aereo sono mai stati ritrovati. Il film è dedicato alla sua memoria.

Ai confini della realtà

Ai confini della realtà è un film del 1983 che omaggia la celebre serie televisiva omonima degli anni ’50 e ’60. Il film è composto da quattro episodi diretti da quattro registi diversi: Steven Spielberg, John Landis, George Miller e Joe Dante. Il primo episodio, diretto da Landis, racconta la storia di un razzista che viene catapultato in varie epoche storiche in cui subisce le persecuzioni che lui stesso infliggeva agli altri. Durante le riprese di una scena ambientata nella guerra del Vietnam, l’attore protagonista Vic Morrow e due bambini vietnamiti (Myca Dinh e Renee Chen) sono stati uccisi da un elicottero fuori controllo che li ha travolti. Morrow e Dinh sono stati decapitati dalle pale dell’elicottero, mentre Chen è rimasto schiacciato. Landis e altri membri della produzione sono stati processati per omicidio colposo, ma sono stati assolti. Il film è stato comunque distribuito, ma con alcune modifiche rispetto al progetto originale.

XXX

XXX è un film d’azione del 2002 diretto da Rob Cohen e interpretato da Vin Diesel, Samuel L. Jackson e Asia Argento. Diesel interpreta Xander Cage, un estremista che viene reclutato da una agenzia segreta per svolgere delle missioni pericolose. Il film è ricco di scene spericolate e acrobazie mozzafiato, che hanno richiesto l’intervento di controfigure specializzate. Una di queste era Harry O’Connor, un paracadutista e stuntman che ha sostituito Diesel in una scena in cui si lanciava da un’auto in volo con il paracadute. O’Connor però ha sbagliato il calcolo e si è schiantato contro un ponte, morendo sul colpo. La scena è stata mantenuta nel montaggio finale del film, ma senza mostrare il tragico impatto.

L’Esorcista

L’esorcista (1973): il film di William Friedkin è considerato uno dei capolavori del cinema horror, ma anche uno dei più maledetti. Durante le riprese, ci sono stati diversi incidenti e decessi tra gli attori e i membri dello staff. Tra questi, la morte per infarto di Jack MacGowran, che interpretava il regista Burke Dennings, e quella per leucemia di Vasiliki Maliaros, che interpretava la nonna di Regan. Anche la casa dove si giravano le scene principali è stata distrutta da un incendio.

Foto: Sergio Amodei

Migliora le tue composizioni fotografiche con la regola dei terzi

La fotografia è un’arte che va ben oltre il semplice atto di catturare un’immagine. È l’espressione di un punto di vista unico, una storia raccontata attraverso l’obiettivo. Tra i numerosi strumenti a disposizione di un fotografo per creare immagini mozzafiato, uno dei concetti essenziali e potenti è la “Regola dei Terzi”. In questo articolo, esploreremo in profondità cosa sia la regola dei terzi e come essa possa essere utilizzata per elevare la qualità delle composizioni fotografiche a nuovi livelli di bellezza e significato.

Cos’è la regola dei terzi?

La Regola dei Terzi è uno dei principi fondamentali della composizione fotografica che divide il fotogramma in nove sezioni uguali utilizzando due linee verticali e due linee orizzontali immaginarie. Questo crea quattro punti di intersezione chiave, noti come “punti di forza”, dove gli elementi principali dell’immagine dovrebbero idealmente essere posizionati. L’obiettivo è evitare di collocare il soggetto al centro dell’immagine, creando invece una disposizione più dinamica ed equilibrata.

Come utilizzare la regola dei terzi per migliorare le composizioni

  1. Posizionamento del soggetto: Uno dei modi più evidenti per utilizzare la Regola dei Terzi è posizionare il soggetto principale di un’immagine su uno dei punti di intersezione. Questo crea una sensazione di equilibrio e permette allo sguardo dello spettatore di fluire naturalmente attraverso l’immagine.
  2. Orizzonti e linee: Quando si scattano foto di paesaggi o di architettura, è possibile allineare l’orizzonte lungo una delle linee orizzontali della Regola dei Terzi. Questo aiuta a creare una composizione armoniosa e a evitare che l’orizzonte sembri diviso in due parti uguali.
  3. Direzione dello sguardo: La Regola dei Terzi può essere utilizzata per guidare lo sguardo dello spettatore in modo efficace. Posizionare un elemento interessante su una delle linee immaginarie può indirizzare l’attenzione in quella direzione, aggiungendo dinamismo e profondità all’immagine.
  4. Spazio negativo: La Regola dei Terzi offre anche l’opportunità di sfruttare lo spazio negativo in modo creativo. Posizionare il soggetto in uno dei terzi e lasciare il resto dell’immagine relativamente vuoto può creare un senso di solitudine, mistero o contemplazione.
  5. Composizioni multiple: In molte situazioni, è possibile utilizzare la Regola dei Terzi per creare composizioni multiple, mettendo in relazione più soggetti o elementi all’interno del fotogramma. Questo può aggiungere complessità e significato all’immagine.

Conclusione

La Regola dei Terzi è un concetto potente che può trasformare le tue fotografie da semplici scatti a opere d’arte raffinate. Sfruttare questa regola ti permette di creare composizioni equilibrate, coinvolgenti e piacevoli all’occhio, catturando l’attenzione degli spettatori e comunicando efficacemente il messaggio che desideri trasmettere. Tuttavia, ricorda che la fotografia è anche un’arte di esplorazione e creatività, quindi non esitare a giocare con la Regola dei Terzi e adattarla alle tue esigenze artistiche. Con pratica e sperimentazione, sarai in grado di padroneggiare questo concetto e creare immagini straordinarie che incanteranno gli occhi di chi le osserva.

Foto: Andrea Piacquadio

Fotografia in primo piano: guida alla profondità di campo

di Sergio Amodei

La profondità di campo è uno dei concetti fondamentali della fotografia che ha il potere di trasformare un’immagine banale in un’opera d’arte visiva. Questa tecnica consente ai fotografi di giocare con la messa a fuoco selettiva, creando un effetto visivo che mette in risalto l’elemento principale dell’immagine, lasciando il resto dello sfondo o dello scenario in un gradevole sfocato. In questo articolo, esploreremo l’importanza della profondità di campo nella fotografia professionale e come può essere utilizzata per creare immagini straordinarie.

Cos’è la Profondità di Campo?

In termini semplici, la profondità di campo si riferisce alla gamma di distanze all’interno di un’immagine in cui gli oggetti appaiono nitidi e ben definiti. Una profondità di campo ridotta si verifica quando solo l’oggetto principale è nitido, mentre lo sfondo risulta sfocato. Al contrario, una profondità di campo ampia significa che sia l’oggetto principale che lo sfondo sono chiari e definiti.

Creare emozioni attraverso la profondità di campo

I fotografi professionisti sanno che la profondità di campo non è solo una questione tecnica, ma anche uno strumento per comunicare emozioni e narrazioni visive. Utilizzando una profondità di campo ridotta, è possibile isolare soggetti in primo piano da uno sfondo distante, creando un effetto di tridimensionalità che cattura l’attenzione dell’osservatore. Questa tecnica è spesso impiegata in ritratti, dove il volto della persona è il punto focale, mentre il resto dell’ambiente si dissolve in uno sfocato piacevole.

Guidare l’attenzione dell’osservatore

La profondità di campo può essere utilizzata in modo strategico per guidare l’occhio dell’osservatore verso parti specifiche dell’immagine. Ad esempio, in una fotografia paesaggistica, è possibile avere un primo piano nitido che si estende a un paesaggio sfocato sullo sfondo. Questo crea un senso di profondità e guida l’attenzione verso il cuore della scena.

Sfumature tecniche

Ottenere una profondità di campo desiderata richiede una comprensione delle variabili tecniche che la influenzano. L’apertura del diaframma è uno degli aspetti più cruciali. Aperture ampie (piccoli numeri f/) creano una profondità di campo ridotta, mentre aperture strette (grandi numeri f/) portano a una profondità di campo ampia. La scelta dell’obiettivo e la distanza tra la fotocamera e il soggetto giocano anch’essi un ruolo importante nel raggiungimento dell’effetto desiderato.

Conclusioni

La profondità di campo è uno strumento potente nelle mani di un fotografo professionale. Attraverso una comprensione accurata delle sue sfumature tecniche e dell’uso creativo, è possibile trasformare immagini ordinarie in opere d’arte visive che catturano l’attenzione e raccontano storie in modo coinvolgente. Sfruttare la profondità di campo richiede pratica e sperimentazione, ma i risultati possono essere sorprendenti e gratificanti per chiunque desideri esplorare il mondo affascinante della fotografia professionale.

Foto: Musa Ortec

Esiste una connessione tra creatività e intelligenza?

Dove l’Ingegno e l’Immaginazione si Abbracciano

di Sergio Amodei

Da sempre, il mondo ha ammirato la genialità degli individui considerati sia intelligenti che creativi. Persone come Leonardo da Vinci, Albert Einstein e Steve Jobs hanno dimostrato di possedere sia un’intelligenza eccezionale che una creatività fuori dal comune. Questo ha portato alla domanda fondamentale: esiste una connessione tra creatività e intelligenza? In questo articolo, esploreremo il legame tra questi due tratti distintivi dell’essere umano e scopriremo come lavorano in sinergia per portare a scoperte rivoluzionarie, opere d’arte senza tempo e invenzioni all’avanguardia.

Definendo l’Intelligenza e la Creatività

Prima di addentrarci nell’analisi, è fondamentale comprendere le differenze tra intelligenza e creatività. L’intelligenza si riferisce alla capacità di comprendere, apprendere, ragionare e risolvere problemi in modo efficace. È spesso misurata attraverso test standardizzati di intelligenza, come il famoso QI (Quoziente Intellettivo).

D’altro canto, la creatività è un tratto distintivo che riguarda la capacità di generare idee originali, connettere concetti diversi, trovare soluzioni innovative e produrre opere espressive che abbiano valore artistico o pratico.

La Sinergia tra Intelligenza e Creatività

Sebbene l’intelligenza e la creatività siano concetti distinti, la loro intersezione è dove si sviluppano scoperte e opere trasformative. Un individuo altamente intelligente potrebbe essere in grado di analizzare problemi complessi e identificare soluzioni logiche, ma la creatività è ciò che li spinge a trovare nuovi approcci e prospettive fuori dagli schemi convenzionali.

La creatività si nutre della conoscenza e delle esperienze accumulate dall’intelligenza. Maggiori sono le conoscenze, più vasti saranno i materiali con cui la creatività può lavorare. Viceversa, la creatività alimenta l’intelligenza, offrendo un terreno fertile per l’esplorazione di nuove idee e la sperimentazione di nuovi concetti.

Il Ruolo del Cervello

Studi scientifici hanno dimostrato che il cervello delle persone creative e intelligenti può presentare differenze rispetto a chi non possiede tali caratteristiche. Ad esempio, l’area del cervello coinvolta nella risoluzione dei problemi, come il lobo frontale, è spesso più sviluppata nei soggetti intelligenti. D’altro canto, nelle persone creative, si è osservata una maggiore attività nelle regioni cerebrali associate alla generazione di idee e all’immaginazione, come l’emisfero destro.

Cultivare la Connessione

La buona notizia è che sia l’intelligenza che la creatività possono essere coltivate e sviluppate. Stimolare il cervello attraverso la lettura, la risoluzione di enigmi e la curiosità, può contribuire a potenziare sia l’intelligenza che la creatività. Allo stesso tempo, esercitare la mente attraverso attività artistiche, come la pittura o la scrittura, può aumentare la capacità creativa e aprire nuovi orizzonti.

Conclusione

In sintesi, la connessione tra creatività e intelligenza è innegabile. Questi due tratti dell’essere umano si intrecciano in modo armonioso, generando un potenziale straordinario per il progresso umano. Quando l’intelligenza si combina con la creatività, si creano soluzioni rivoluzionarie per i problemi più complessi e si danno vita a opere di incommensurabile bellezza.

Ricordiamo sempre che ognuno di noi ha il potenziale per sviluppare sia la creatività che l’intelligenza. La chiave sta nell’essere aperti all’esplorazione e al pensiero fuori dagli schemi, poiché è proprio in quei momenti di connessione tra intelligenza e creatività che l’umanità ha raggiunto le sue vette più alte.

Foto: Victoria Rain

Dagli artisti ai collezionisti: come gli NFT stanno trasformando il mercato dell’arte digitale

Gli NFT, acronimo di Non-Fungible Token, hanno rivoluzionato il mondo dell’arte, dei beni digitali e della proprietà su blockchain. Negli ultimi anni, il fenomeno degli NFT ha attirato l’attenzione di artisti, collezionisti e appassionati di tecnologia, suscitando discussioni su cosa siano e come funzionino.

Cos’è un NFT?

Un NFT è un tipo di token basato sulla tecnologia blockchain, più precisamente su protocolli come Ethereum, che rappresenta un bene digitale unico e irripetibile. A differenza delle criptovalute come Bitcoin o Ethereum, che sono fungibili (ovvero intercambiabili tra loro con lo stesso valore), gli NFT hanno proprietà uniche e non possono essere sostituiti con altri token.

Come funzionano gli NFT?

Il funzionamento degli NFT è basato sulla tecnologia blockchain, che crea una struttura decentralizzata e sicura per la registrazione e il trasferimento di beni digitali. Un NFT rappresenta la proprietà di un oggetto digitale specifico, come un’opera d’arte, un video, una canzone, un tweet o un oggetto di gioco. La proprietà dell’NFT è registrata sulla blockchain, consentendo agli utenti di verificarne l’autenticità e la provenienza.

Per creare un NFT, gli artisti o i creatori caricano il loro contenuto digitale su una piattaforma di mercato NFT, come ad esempio OpenSea o Rarible. Questo contenuto viene quindi associato a un token unico sulla blockchain. Una volta creato l’NFT, gli utenti possono acquistarlo tramite aste o acquisti diretti, e il proprietario può trasferire la sua proprietà a un altro utente, se desidera venderlo o regalarlo.

Come viene garantita l’autenticità di un NFT?

L’autenticità di un NFT è garantita attraverso la tecnologia blockchain e la crittografia. Ogni NFT possiede un identificatore unico chiamato “token ID“, che lo distingue da tutti gli altri token sulla stessa blockchain. Inoltre, le informazioni riguardanti la creazione, il trasferimento di proprietà e altri dettagli pertinenti sono registrate in modo permanente sulla blockchain, rendendo impossibile contraffare o alterare retroattivamente la storia dell’NFT.

Foto: Anni Roenkae

Come può l’arte ampliare la prospettiva delle persone?

L’arte, nel suo variegato splendore, ha da sempre esercitato un’influenza significativa sulla società e sulla psiche umana. Ma come può essa cambiare la prospettiva delle persone? In questo articolo, esploreremo il potere trasformativo dell’arte e il modo in cui le opere creative possono modellare, sfidare e ampliare la nostra visione del mondo. Attraverso esempi illuminanti e ricerche approfondite, scopriremo come l’arte spinge i confini della percezione e ci conduce verso nuove prospettive.

L’arte come espressione emotiva e comunicativa:

L’arte è un linguaggio universale che supera le barriere culturali e linguistiche. Attraverso la pittura, la scultura, la musica, il teatro e altre forme di espressione artistica, gli artisti riescono a comunicare idee, emozioni e punti di vista in modo potente e coinvolgente. Questa comunicazione diretta ed empatica consente al pubblico di percepire ed elaborare esperienze e concetti altrimenti inaccessibili. L’arte può così aprire finestre sulla realtà umana e innescare una profonda connessione tra l’opera e l’osservatore, sconvolgendo e modificando la loro prospettiva personale.

L’arte come specchio della società:

Le opere d’arte, nel corso della storia, hanno riflettuto i valori, le sfide e le aspirazioni della società in cui sono state create. Attraverso l’interpretazione dell’artista, l’arte può mettere in evidenza le ingiustizie, i conflitti sociali e le disuguaglianze, spingendo il pubblico a riflettere su questioni che altrimenti potrebbero rimanere ignorate o marginalizzate. L’arte è un potente strumento per affrontare temi come il razzismo, l’oppressione di genere e la povertà, incoraggiando una presa di coscienza che può portare a cambiamenti concreti nella prospettiva individuale e collettiva.

L’arte come catalizzatore del pensiero critico:

L’arte sfida la nostra prospettiva preesistente aprendo spazi per il pensiero critico e la riflessione. Opere d’arte che mettono in discussione l’ordine sociale, la politica o le norme culturali spingono il pubblico a considerare alternative e a interrogarsi sullo status quo. Attraverso l’uso di simboli, metafore e allegorie, l’arte può incitare l’osservatore a porre domande profonde su se stesso e sulla società, stimolando una riconsiderazione radicale delle proprie convinzioni. Questo processo di riflessione e interrogazione può portare a un cambiamento significativo nella prospettiva personale, aprendo la mente a nuove possibilità e orizzonti.

L’arte come veicolo di empatia e comprensione:

Uno degli aspetti più potenti dell’arte è la sua capacità di creare connessioni emozionali e di favorire l’empatia. Attraverso opere che rappresentano la sofferenza, la gioia, la speranza o il dolore umano, l’arte ci invita a metterci nei panni degli altri e a sperimentare il mondo attraverso le loro prospettive. Questo coinvolgimento emotivo e la condivisione di esperienze altrui possono favorire un senso di comprensione più profondo e una maggiore apertura mentale. L’arte ci insegna a vedere il mondo da punti di vista diversi, stimolando la compassione e l’accettazione delle differenze.

Conclusioni:

L’arte è un potente strumento di cambiamento e di trasformazione. Attraverso la sua espressione emotiva, la sua capacità di riflettere la società, il suo stimolo al pensiero critico e la sua promozione dell’empatia, l’arte ci sfida a vedere il mondo con occhi nuovi. Le opere creative possono aprire finestre sulla realtà umana, spingendoci a esplorare prospettive diverse e ad abbracciare l’incertezza. In un mondo sempre più complesso e polarizzato, l’arte ci invita ad abbracciare la diversità e ad abbandonare le prospettive limitate, aprendo la strada a una maggiore comprensione e a un futuro più inclusivo.

Quali sono i principali fattori da considerare nella ricerca e nella pianificazione di una sessione fotografica di paesaggi urbani?

La fotografia di paesaggi urbani offre un’opportunità unica per catturare l’essenza e l’anima di una città. Con la combinazione giusta di tecnica, creatività e pazienza, è possibile creare immagini che raccontano storie e suscitano emozioni. In questo articolo, esploreremo alcune delle migliori tecniche per la fotografia di paesaggi urbani, offrendo consigli pratici e suggerimenti che ti aiuteranno a catturare immagini straordinarie che riflettono la grandezza e la bellezza delle città che visiti.

  1. Ricerca e Pianificazione: Prima di avventurarti per le strade della città con la tua fotocamera, è importante fare una ricerca preliminare per individuare i luoghi più interessanti e suggestivi. Studia mappe, guide turistiche e immagini online per ottenere un’idea della città e dei suoi punti di riferimento. Cerca di identificare gli angoli unici, gli edifici iconici, i parchi e i punti di vista panoramici. Pianifica i tuoi percorsi per ottimizzare il tuo tempo e massimizzare le opportunità fotografiche.
  2. L’Importanza della Luce: La luce svolge un ruolo fondamentale nella fotografia di paesaggi urbani. Sfrutta le ore dell’alba e del tramonto per ottenere una luce morbida e calda che conferirà alle tue immagini una maggiore profondità e atmosfera. Durante le ore diurne, cerca di sfruttare la luce direzionale per creare ombre interessanti e contrasti. La luce radente del mattino o del tardo pomeriggio può evidenziare dettagli architettonici e aggiungere tridimensionalità alle tue foto.
  3. Prospettive Uniche: Cerca prospettive insolite per rendere i tuoi scatti urbani più affascinanti. Sperimenta angolazioni basse o alte per creare un senso di profondità e tridimensionalità. Gioca con le linee prospettiche delle strade, dei marciapiedi e degli edifici per creare composizioni dinamiche. Puoi anche cercare riflessi in superfici vetrate o acqua per aggiungere un tocco di originalità alle tue immagini.
  4. Composizione e Punti di Fuga: La composizione è essenziale per creare immagini forti e bilanciate. Utilizza la regola dei terzi per posizionare i punti focali principali, come gli edifici o le persone, lungo le linee guida immaginarie che dividono l’immagine in terzi. Sfrutta i punti di fuga naturali delle strade e delle architetture per creare una sensazione di profondità e prospettiva. Ricorda di prestare attenzione agli elementi indesiderati nella tua inquadratura e cerca di eliminarli o di integrarli in modo armonioso nella composizione complessiva.
  5. Esplora le Strade Secondarie: Mentre le icone architettoniche possono essere affascinanti, non dimenticare di esplorare le strade secondarie e i quartieri meno noti della città. Questi luoghi spesso offrono un’atmosfera più autentica e possono rivelare angoli nascosti e sorprendenti. Osserva la vita di strada, i dettagli architettonici e i murales artistici che caratterizzano questi luoghi meno frequentati dai turisti. Sii aperto alle opportunità che si presentano e cogli l’essenza unica di ogni quartiere.

Obbiettivi:

Quando si tratta di scegliere l’obiettivo adatto per la fotografia di paesaggi urbani, ci sono diverse opzioni che possono essere considerate in base alle preferenze personali e agli obiettivi specifici del fotografo. Ecco alcuni obiettivi comuni che sono spesso utilizzati in questo tipo di fotografia:

  1. Obiettivo Grandangolare: Un obiettivo grandangolare è una scelta popolare per la fotografia di paesaggi urbani. Questo tipo di obiettivo offre un’ampia angolazione di campo, consentendo di catturare una vasta porzione del paesaggio urbano. È ideale per catturare l’ampiezza delle strade, degli edifici e dei punti di riferimento, creando un senso di spazialità e prospettiva. Gli obiettivi grandangolari solitamente hanno una lunghezza focale compresa tra 10mm e 35mm.
  2. Obiettivo a Focale Fissa Normale: Un obiettivo a focale fissa normale, come ad esempio un 50mm o un 35mm, può essere utilizzato per ottenere immagini più equilibrate e senza distorsioni. Questo tipo di obiettivo offre un campo visivo simile all’occhio umano, consentendo di catturare scene più naturali e autentiche. È particolarmente utile per fotografare dettagli architettonici e per creare composizioni più intime.
  3. Teleobiettivo: Un teleobiettivo può essere utilizzato per comprimere la prospettiva e isolare determinati elementi all’interno del paesaggio urbano. Questo tipo di obiettivo può essere utile per evidenziare particolari edifici, sculture o dettagli architettonici che potrebbero essere più distanti. Un teleobiettivo con una lunghezza focale compresa tra 70mm e 200mm può essere una scelta adatta per questo scopo.

È importante considerare che ogni obiettivo ha le sue caratteristiche uniche e può influire sulla composizione e sull’aspetto delle immagini. Inoltre, è possibile sperimentare con combinazioni di obiettivi per ottenere risultati diversi. Ad esempio, una combinazione di un obiettivo grandangolare e un teleobiettivo può offrire una gamma più ampia di opzioni creative.

Conclusioni:

La fotografia di paesaggi urbani è una disciplina affascinante che richiede una combinazione di tecnica e creatività. Con la ricerca e la pianificazione adeguata, una buona comprensione della luce e una composizione attenta, puoi catturare immagini straordinarie che raccontano storie uniche su una città. Ricorda sempre di esplorare i luoghi meno noti e di cogliere le opportunità che si presentano lungo il tuo cammino. Prenditi il tempo per affinare le tue abilità e sperimenta con nuove tecniche. Soprattutto, goditi il processo e lasciati ispirare dalla bellezza e dalla vitalità delle città che fotografiamo.

Foto: Thiago