Se le macchine faranno tutto meglio… noi saremo ancora necessari?

di Sergio Amodei

Immagina questo: entri in un bar del futuro. Nessun barista umano, nessun sorriso autentico, solo robot perfetti che preparano il caffè e assistenti vocali che scrivono messaggi d’amore al posto tuo. Ti senti affascinato, ma anche… inutile. La domanda ti punge: se le macchine sapranno fare tutto meglio di noi, noi saremo ancora necessari?

Non è fantascienza: è il presente che corre veloce. L’intelligenza artificiale e l’automazione stanno già cambiando ogni angolo del lavoro e della vita quotidiana. Alcuni studi stimano che entro il 2030 milioni di posti di lavoro saranno automatizzati. Ma attenzione: il vero nodo non è cosa faranno le macchine, ma cosa faremo noi.


Perché l’uomo non può essere “sostituito”

Ecco la prima grande verità: efficienza e perfezione non sono sinonimi di valore umano. Una macchina può diagnosticare un tumore più velocemente di un medico, ma non può calmare la paura, spiegare con empatia, trasmettere fiducia. Una IA può eseguire una coreografia perfetta, ma non può raccontare fragilità, fatica e creatività autentica.

In pratica: le macchine possono fare molto meglio alcune cose, ma non possono sostituire il senso, l’empatia, la responsabilità morale e la creatività. E queste sono le aree che ci rendono davvero necessari.


Due futuri possibili

  1. La macchina padrone: lasciamo che la tecnologia decida tutto. Profitti altissimi, ma disuguaglianza e senso di inutilità dilagano. L’uomo diventa spettatore del proprio mondo.
  2. L’uomo potenziato: usiamo l’IA per liberarci dal lavoro ripetitivo. Investiamo in formazione, etica e creatività. In questo scenario, l’uomo diventa indispensabile: guida morale, creatore di senso, custode di bellezza e cura.

La differenza tra i due scenari non è tecnologica: è politica e culturale.


Tre pilastri per restare necessari

Se vogliamo sopravvivere al futuro delle macchine, dobbiamo investire in tre ambiti fondamentali:

  1. Relazioni ed empatia – Le persone cercano persone. La fiducia autentica non può essere programmata.
  2. Supervisione e governance – La tecnologia richiede responsabilità umana. Chi decide quando qualcosa va storto?
  3. Creatività e innovazione – L’arte, l’invenzione, la narrazione di nuovi significati: sono territori dove la macchina può solo imitare, non creare.

Chi padroneggia questi ambiti non sarà sostituibile.


La sfida educativa

Il futuro richiede una nuova alfabetizzazione: non più solo nozioni, ma capacità di pensiero critico, flessibilità, competenze socio-emotive, e abilità nel collaborare con le macchine. Non è una scelta opzionale: è la condizione per essere necessari in un mondo che cambia.


La vera posta in gioco

Il pericolo più grande non è perdere il lavoro. È perdere il senso della nostra vita. Se il valore umano si misura solo in termini di produttività, l’automazione diventa una minaccia esistenziale. La risposta? Ampliare il concetto di valore: cura, insegnamento, bellezza, comunità.

Le macchine possono fare tutto meglio, ma non possono sostituire ciò che ci rende umani: vulnerabilità, empatia, senso morale, creatività.

Siamo di fronte a un bivio storico:

  • Possiamo lasciare che le macchine ci rendano “superflui”.
  • Oppure possiamo usare la tecnologia per diventare ancora più necessari, più creativi, più empatici, più umani.

Il futuro dell’uomo non dipende dal codice delle macchine, ma dalle scelte che facciamo oggi.

“Se non decidiamo noi il nostro ruolo nel mondo delle macchine, qualcun altro lo farà… e potrebbe non avere cuore umano.

Foto: Pavel Danilyuk

Intelligenza artificiale anche su WhatsApp: le novità in arrivo

di Sergio Amodei

WhatsApp, il popolare servizio di messaggistica di Meta, sta per introdurre alcune novità legate all’intelligenza artificiale (IA). Si tratta di funzioni che sfruttano la cosiddetta IA generativa, ovvero la capacità di creare contenuti originali a partire da parole chiave o immagini inserite dagli utenti. Vediamo quali sono le nuove funzioni e come potranno cambiare il modo di comunicare su WhatsApp.

Adesivi IA: creare sticker personalizzati con l’IA
La prima novità riguarda gli adesivi, ovvero le immagini animate che si possono inviare nelle chat. Con la funzione Adesivi IA, gli utenti potranno generare sticker personalizzati semplicemente digitando le parole chiave che descrivono lo sticker desiderato. Per esempio, se si scrive “gatto felice”, l’IA creerà uno sticker con un gatto sorridente. La funzione sarà accessibile dal pannello degli adesivi, con un’apposita icona.

Chat IA: conversare con personaggi virtuali creati dall’IA
La seconda novità riguarda le chat, ovvero le conversazioni testuali che si possono avere con altri utenti. Con la funzione Chat IA, gli utenti potranno conversare con personaggi virtuali creati dall’IA, che avranno una personalità e un’area di interesse specifica. Per esempio, si potrà chiedere informazioni su un argomento, ricevere consigli o semplicemente fare due chiacchiere. I personaggi virtuali saranno disponibili in una sezione dedicata dell’app.

Generazione di immagini fotorealistiche: creare immagini realistiche con l’IA
La terza novità riguarda le immagini, ovvero le foto o i disegni che si possono inviare nelle chat. Con la funzione Generazione di immagini fotorealistiche, gli utenti potranno creare immagini realistiche a partire da un prompt testuale o da un’immagine esistente. Per esempio, se si scrive “un paesaggio innevato”, l’IA genererà un’immagine di un paesaggio innevato. Se invece si carica un’immagine di una persona, l’IA potrà modificarne l’aspetto o lo sfondo.

Quando arriveranno le novità?
Le nuove funzioni legate all’intelligenza artificiale sono già in fase di test per un gruppo ristretto di utenti. Meta ha annunciato che procederà a un rilascio graduale al pubblico nelle prossime settimane. Al momento, le funzioni saranno disponibili solo in lingua inglese, ma si prevede che verranno aggiunte altre lingue in futuro.

Quali sono i vantaggi e i rischi dell’intelligenza artificiale su WhatsApp?
L’introduzione dell’intelligenza artificiale su WhatsApp ha lo scopo di rendere il servizio di messaggistica più creativo e produttivo per gli utenti. Le nuove funzioni potranno infatti offrire maggiori possibilità di espressione, divertimento e apprendimento. Inoltre, l’intelligenza artificiale potrà anche aiutare a filtrare i messaggi e i contenuti indesiderati e a proteggere gli account degli utenti.

Tuttavia, l’intelligenza artificiale presenta anche dei rischi e delle sfide. Innanzitutto, c’è il problema della qualità e dell’affidabilità dei contenuti generati dall’IA, che potrebbero essere errati, inappropriati o fuorvianti. Inoltre, c’è il rischio che l’IA possa violare la privacy e i diritti degli utenti, ad esempio usando i loro dati senza il loro consenso o creando immagini false o compromettenti. Infine, c’è il pericolo che l’IA possa sostituire o influenzare negativamente le relazioni umane, riducendo l’autenticità e l’empatia delle comunicazioni.

Foto: Anton