Elimina il superfluo, abbraccia l’essenziale: il decluttering in pratica

di Sergio Amodei

Viviamo in un mondo dove sembra che non ci siano mai abbastanza cose. Ogni giorno accumuliamo oggetti, vestiti, ricordi, carte e molto altro. Ma tutto questo “accumulo” può trasformarsi in disordine e rendere più difficile vivere serenamente. Il decluttering è la pratica di fare spazio, eliminando ciò che non serve e mantenendo solo ciò che ha davvero valore. Ma perché questa pratica sta diventando sempre più popolare? E soprattutto, come può influire non solo sulla nostra casa, ma anche sul nostro benessere psicologico?

Cos’è il decluttering?

Il termine “decluttering” viene dall’inglese e significa “eliminare il disordine”. In pratica, si tratta di liberarsi degli oggetti inutili o superflui che occupano spazio nella nostra vita. Tuttavia, il decluttering non riguarda solo la pulizia o l’ordine fisico. È una filosofia di vita che invita a riflettere su ciò che è davvero importante, sia materialmente che emotivamente.

Il legame tra disordine e stress

Può sembrare strano, ma il disordine fisico può avere un impatto negativo sulla nostra salute mentale. Pensaci: quante volte ti è capitato di sentirti sopraffatto guardando una stanza piena di cose sparse ovunque? Questo accade perché il nostro cervello, anche inconsciamente, registra ogni singolo oggetto che vede e si sforza di elaborare l’ambiente caotico.

Di conseguenza, più siamo circondati dal disordine, più la nostra mente si affatica e si stressa. Non riusciamo a concentrarci bene, ci sentiamo ansiosi e spesso perdiamo tempo cercando ciò di cui abbiamo bisogno. Al contrario, un ambiente ordinato aiuta a sentirci più sereni e rilassati. In un certo senso, il disordine esterno riflette spesso il disordine interno. Quando eliminiamo il superfluo, facciamo anche ordine nella nostra mente.

Perché teniamo le cose che non ci servono?

Molte persone trovano difficile liberarsi degli oggetti perché li associano a ricordi o emozioni. Un vecchio vestito, un regalo mai utilizzato o un libro che non abbiamo mai letto possono sembrare insignificanti, ma spesso conserviamo questi oggetti perché ci ricordano momenti o persone importanti.

Questo legame emotivo rende difficile il processo di decluttering, ma è importante ricordare che gli oggetti non sono i ricordi. Liberarsi di qualcosa non significa dimenticare, ma fare spazio a nuove esperienze. Una buona domanda da porsi è: “Questo oggetto mi rende felice o mi è utile?” Se la risposta è no, è il momento di lasciarlo andare.

Il metodo KonMari: il decluttering che porta gioia

Una delle figure più influenti nel mondo del decluttering è Marie Kondo, famosa per il suo libro “Il magico potere del riordino”. Kondo ha creato un metodo che aiuta le persone a liberarsi del superfluo, basato su una semplice domanda: “Questo oggetto mi dà gioia?” Se un oggetto non ti fa sentire bene o non ti serve più, è il momento di liberartene.

Il suo metodo, chiamato KonMari, suggerisce di affrontare il decluttering per categorie (ad esempio, prima i vestiti, poi i libri, e così via) invece che stanza per stanza. Questo approccio ti permette di avere una visione d’insieme e di valutare meglio ciò che possiedi. Inoltre, Marie Kondo consiglia di ringraziare gli oggetti prima di lasciarli andare, riconoscendo il loro valore e il loro ruolo nella tua vita.

Il decluttering come pratica di mindfulness

Il decluttering non è solo un processo pratico; può diventare una forma di mindfulness, cioè una pratica di consapevolezza. Durante il decluttering, ci fermiamo e riflettiamo sugli oggetti che possediamo, chiedendoci se sono utili o se ci rendono felici. Questo ci aiuta a essere più presenti e consapevoli nel momento presente, concentrandoci su ciò che è davvero importante.

Quando eliminiamo il superfluo, non stiamo solo liberando spazio fisico, ma anche mentale. Meno cose da gestire significa meno stress e più chiarezza mentale. Vivere in un ambiente ordinato e pulito ci aiuta a sentirci più calmi e concentrati, favorendo il benessere generale.

Non solo oggetti: decluttering emotivo e mentale

Il decluttering non si applica solo agli oggetti fisici. Possiamo fare decluttering anche delle nostre abitudini, impegni e persino delle relazioni. Spesso ci troviamo a dire “sì” a troppe cose, riempiendo la nostra agenda di attività che non ci arricchiscono davvero o mantenendo relazioni che ci fanno sentire svuotati.

Fare decluttering emotivo significa stabilire confini chiari, eliminando ciò che non ci apporta valore o felicità. Può trattarsi di ridurre gli impegni per avere più tempo per noi stessi, o di allontanarci da persone negative o situazioni tossiche. Questo tipo di decluttering aiuta a migliorare la qualità della nostra vita, rendendoci più sereni e in pace con noi stessi.

I benefici a lungo termine del decluttering

Quando completi il processo di decluttering, spesso ti senti leggero e libero. Questo senso di leggerezza può portare a un cambiamento profondo nel modo in cui affronti la vita. Dopo aver sperimentato la libertà di vivere con meno, molte persone iniziano a rivalutare il loro rapporto con il consumismo e il desiderio di accumulare cose.

Vivere con meno significa essere più consapevoli di ciò che davvero serve e imparare a godere di ciò che già abbiamo. Questo atteggiamento non solo aiuta a mantenere l’ordine, ma promuove anche una maggiore consapevolezza e gratitudine nella vita quotidiana. In un certo senso, il decluttering ti insegna a vivere in modo più semplice e intenzionale, concentrandoti su ciò che ti porta davvero felicità.

Come iniziare il decluttering

Se ti senti pronto a fare decluttering ma non sai da dove cominciare, ecco alcuni consigli pratici:

  1. Inizia in piccolo: Scegli una piccola area della casa, come un cassetto o una parte dell’armadio, e lavora solo su quella. Non cercare di fare tutto in una volta.
  2. Fai una cernita per categorie: Segui il metodo KonMari e lavora per categorie. Ad esempio, inizia con i vestiti, poi passa ai libri e agli oggetti vari.
  3. Chiediti se ogni oggetto ti è utile o ti rende felice: Questa è la chiave per decidere cosa tenere e cosa eliminare.
  4. Dona o ricicla ciò che non ti serve: Invece di buttare via tutto, pensa a donare gli oggetti che potrebbero essere utili ad altri o a riciclarli.
  5. Mantieni l’ordine nel tempo: Una volta fatto decluttering, cerca di mantenere l’ordine facendo attenzione a ciò che acquisti e a come gestisci gli spazi.

Conclusione

Il decluttering è molto più di un semplice atto di riordino. È una pratica che può migliorare non solo il nostro ambiente fisico, ma anche il nostro benessere mentale ed emotivo. Eliminare ciò che non ci serve ci aiuta a vivere con più consapevolezza e ci permette di concentrarci su ciò che davvero conta. Inizia oggi a fare spazio nella tua vita e scoprirai quanto può essere liberatorio!

Foto: Ketut Subiyanto

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